destionegiorno
Le sue prime raccolte di poesie (“Riflessi dell’occhio e della mente”,“Scampoli dell’iride” e “Un fiore tra le stoppie”) tendono alla ricerca della perfezione della lingua. In esse l’autore cerca di coglierne la musicalità, il colore, il valore delle espressioni dettate da stati d’animo ... (continua)
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Morini Gianfranco
Le sue 111 poesie
Evapora nella nebbia novembrina il respiro
represso dell’onda che sconvolge il flusso
del veicolo che si perde nella notte del tempo.
Il silenzio della morte occlude gli alveoli
mentre la lacrima salata offusca
le reminiscenze di attimi
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Quanto giova il saper che rude vigor
un tempo operava per campi rigogliosi
nel casolar diruto dove striscia il vento
in lamentoso canto?
L’abbandono della pietra tra eriche e
gramigna imperanti parla d’incuria,
dove anime smarrite ricordano
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Ombre lunghe leniscono le pene di creature stravolte
che si agitano nel cosmo mentre la fatica di membra
contratte evapora tra le novole sfilacciate.
Sei cara quando la quiete scioglie lo spirito
raccogliendo l’amore nell’ampolla del
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Linfa di virgulto fecondo scorri in ruscelli
canterini verso l’immensità del cielo.
Da terra benigna nutrimento aspiri e spruzzi
di fiori e di colori la piana e gli aspri anfratti.
Sussurro di germoglio che cresce respirando
clorofilla e abbracciando
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Dune che di rovente umore cavalcano ingordi strali
con il mutar del vento animate feste.
Cede l’orma nella sabbia
nel cercar infinita traccia
del percorrer breve l’irragiungibil ombra
che sete placa nel lacero silenzio.
Si macina il terrore nel
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Onda che cavalca la notte scoprendo l’aurora.
E’ la speranza che riempie il buco nero con
carezze d’amore. Buio e silenzio annegano
accecati dalla luce della
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Marmo sbrecciato tra rovi incombenti,
fantasmi incisi nelle piaghe
la storia ricorda.
Sangue grondante, orrore delle guerre,
nel mutar delle stagioni sempre s’aggela
la tortura di chi credeva.
Angoscia dispersa nel silenzio dell’oblio
grida ancor
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Girandola fosforescente in caduca cascata
accende di spilli gli occhi sfuocati
che rotolano nel mondo capovolto.
Arabeschi
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Albero di bugie crollato sotto il peso
della luce brucia coriandoli di verità.
La purezza dell’acqua piovana ha lavato
le scorie di atti inconsulti che avevano
travolto l’immagine del vicino inconsapevole.
Restano le parole: armi potenziali,
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Uno sprazzo di luce in fondo al vicolo buio.
Un appiglio per l’anima travolta dai vortici
dai vizi e dalla incomprensione.
Una goccia d’acqua che spegne l’arsura del delirio.
Una mano tesa quando tutto è perduto.
L’affetto che asciuga la lacrima
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Aspetto l’angelo che ogni giorno
viene a rompere la ragnatela
della solitudine che mi soffoca.
Non mi importa se le
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Macchia dipinta di blu sfiori il cielo
che arrossisce guardando il creato
dietro le nuvole grondanti sudore
che celano la speranza e parlano all’uomo
avvinto al ceppo della tribolazione.
Fiati sospesi nei cantici d’amore
lucciole rade tra il buio
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Il vento che da lontano chiede aiuto
con il mormorar di fronde,
piange sofferenza e sangue asciuga.
Srotola lo strazio di
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Piccola giovenca che in questo dolce mattino
dal vellutato ventre donasti spumoso latte
calpestando il verde pascolo della
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Sempre la cerchi, ma scivolosa sfugge.
Non ti dolere, è sempre lì, bella e irraggiungibile.
Come amante la sfiori, la accarezzi nell’ossessione
del possesso, poi sfuma nell’orizzonte infinito.
Chissà se al termine di questo mio viaggio
la sete della
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