destionegiorno
Le sue prime raccolte di poesie (“Riflessi dell’occhio e della mente”,“Scampoli dell’iride” e “Un fiore tra le stoppie”) tendono alla ricerca della perfezione della lingua. In esse l’autore cerca di coglierne la musicalità, il colore, il valore delle espressioni dettate da stati d’animo ... (continua)
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Morini Gianfranco
Le sue 111 poesie
Ti ho guardata attraverso la luce soffusa
della trasparenza, una volta vicino e una
volta lontano, sentendo il brivido e
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L’oeucc de la felicità rimira
la piasa .
Al sta de papa quand ved al sciur
ch’el riess no a spend i sô
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Lì tra radici di pianto bagnate
e di riso colme, abbracciate al mondo
rivivendo gioiosi fasti e attimi fuggenti,
il vero amore raccolsi e la vena ardita.
Ali di conforto fecondo e germogli di fede
ancor vi riconosco, nella polvere antica
e
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E' rimasto solo il nome della strada polverosa
dove è nata l'identità, tra lampi di guerra e
la dignità della gente semplice che ti stringeva
la mano con valore di giuramento vincolante.
Il profumo di stoppia, di
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Nell'aura magica di serena dolcezza
ci hai amato tenendoci strettamente
avvinti all'albero forte, diritto della vita.
Quante volte il tuo sorriso ha scacciato
il lamento per l'ostacolo e
con fierezza hai detto "Avanti!".
Sei stata il
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Torero vestito di luci,
la muleta agitata
in veronica compiuta,
confondi l'occhio di rabbia arrossato
del toro ferito che anima feroce
offre al supremo sacrificio quando
da ferro uncinato spruzza sangue
l'ultimo rantolo.
Simbolo sacrificale
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Recluso nella fossa dei pensieri remoti
legato dalla liana dell'incomunicabilità,
vola, migratore il richiamo della conoscenza
verso la sorgente illuminata dell'origine
dove l'acqua purifica il seme e
il calore riscalda l'intelletto.
Si
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Occhi verdi in cristalli di smeraldo
sommersi dall'onda spumosa.
Caldo abbraccio del sole nascente
nell'orbita vuota dove il fuoco
arroventa gli intenti e la solitudine
annega nell'abbraccio dei coralli.
Follia di aghi luminosi,
organismi
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Lunghi filari di acini ricolmi
di fragrante nettare,
tra pampini arricciati,
rimirano il pendio dispiegato
tra il riso infantile che scoppia
nel grappolo prepotente.
L'essenza canterina cola
sul mento volitivo e glorifica
l'allegria
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Onda crescente di eccitazione assale,
nel mormorio attonito delle festose genti,
squillar di trombe tra stendardi alati
le cortigiane coorti il capitan circonda.
Fragili donzelle di manti cinte
ansiose miran le ardite schiere
di corazze celate sui
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Unto il gozzo satollo
nel grasso rigurgito,
l'otre gocciolante scola
con la mano incerta
nel molle muschio
della fetida caverna,
con l'occhio cisposo brama
la pelle maculata che da
rigor protegge rotolando la
clava nel precario
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Legato nelle gabbie di vetro
livore di rabbia impotente,
strozzato dai viscidi tentacoli
della piovra strisciante,
si
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Occhi di ghiaccio scavati nel profondo oblio
scivolano nel labirinto della perdizione
galleggiando sul mare trasparente.
Presunzione dell'essere viva
mi culli con il soave canto,
eterea coltre di fatate carezze che
aleggiano nel tormento dei
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Sfronda tra le mentite spoglie dell'ombra
la nuvola gravida tra lampi riflessi
sfuggente nel plumbeo vapore di gonfi
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Sfarzose vesti nel vetusto tempio
di lampi canori i geni dell'arte
sul palco germinati, nella romanza
il cuore accogli la tenerezza nascosta
e il vigor della pugna nel silenzio
pensoso dell'uditor attento
il pianto sommerge nel colpo mortale
di
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