destionegiorno
Le sue prime raccolte di poesie (“Riflessi dell’occhio e della mente”,“Scampoli dell’iride” e “Un fiore tra le stoppie”) tendono alla ricerca della perfezione della lingua. In esse l’autore cerca di coglierne la musicalità, il colore, il valore delle espressioni dettate da stati d’animo ... (continua)
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Morini Gianfranco
Le sue 15 poesie in Impressioni
Sempre la cerchi, ma scivolosa sfugge.
Non ti dolere, è sempre lì, bella e irraggiungibile.
Come amante la sfiori, la accarezzi nell’ossessione
del possesso, poi sfuma nell’orizzonte infinito.
Chissà se al termine di questo mio viaggio
la sete della
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Visione moresca di giardini tropicali
dove china la fronte la fronda di palma
tra pozze trasparenti e onde di
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Sono partito guardando lassù
irraggiungibile, bianca vetta,
gemma solitaria nel cielo azzurro.
Ti ho cercata nel profumo dei pini
con il sudore che intorpidisce la mente
passo dopo passo nella solitaria ascesa.
Brividi sottili, eccitazione
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Crepitio di voragine nascosta,
riserva liquida nel crepaccio trasparente,
riflesso translucido di raggi veementi
affascina
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Aghi di gelo consunto
pungono la natura ibernata
nel ricordo di trepidi amori.
Malarici geni del freddo disgregano
le
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Bambola di pezza disarticolata
accompagna l’ombra della morte
sul ciglio scosceso tra i detriti
di sconvolgente sorpasso.
Odore bruciato della
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Che fai foglia avvizzita
sul rozzo selciato?
Respiravi la vita tra i fiori
di carminio nell’intimità di
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Spina dell'azzurro cielo,
memoria di antichi fasti,
sudore di fatiche immani,
culli le anime dei morti
risvegliate
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Sabbia rovente esala il sospiro del deserto
e, cumuliforme, circonda la valle dei re.
Attonite figure mordono i segreti
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Parole di fuoco che pungono
scavando il solco del perdono
ricoperto dalla rabbia impotente
del rancore che soffia
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Sapore di sale nella mente ottenebrata
dalla rabbia che monta vischiosa
ricoprendo il sentimento di aculei
velenosi che
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Occhi verdi in cristalli di smeraldo
sommersi dall'onda spumosa.
Caldo abbraccio del sole nascente
nell'orbita vuota dove il fuoco
arroventa gli intenti e la solitudine
annega nell'abbraccio dei coralli.
Follia di aghi luminosi,
organismi
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Unto il gozzo satollo
nel grasso rigurgito,
l'otre gocciolante scola
con la mano incerta
nel molle muschio
della fetida caverna,
con l'occhio cisposo brama
la pelle maculata che da
rigor protegge rotolando la
clava nel precario
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Legato nelle gabbie di vetro
livore di rabbia impotente,
strozzato dai viscidi tentacoli
della piovra strisciante,
si
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Ali bianche tra i marosi
frangono i flutti,
piccoli gusci di tremor veloci,
tra la candida spuma la gloria
risveglia
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